"Dov'è la mia felicità, l'hai vista qui in giro? Si nasconde sotto il letto?"(Jon Kalman Stefansson)

Dall'assenzio alle zampe di rana di Alexandre Dumas


Tratto dal prezioso alfabeto per gastroamatori alla lettera A troviamo la ricetta di Arrosto dell'imperatrice.
Il maialino alla troiana, ripieno di beccafichi, ostriche e tordi in quantità e innaffiato da buon vino, che il Senato romano proibì con una legge suntuaria per i suoi alti costi, ha lasciato il posto al ricco arrosto della seguente ricetta:
snocciolate un'oliva e riempitela con un filetto di acciuga, imburratela e infilatela dentro un'allodola, la quale a sua volta verrà sistemata dentro una quaglia che entrerà dentro una pernice che dovrà essere nascosta dentro un fagiano.
Il fagiano a sua volta sparirà dentro una grande oca che troverà rifugio dentro un maialino da latte.
Si procederà infine ad arrostire il maialino.
Il risultato sarà la quintessenza dell'arte culinaria, il capolavoro dell'arte gastronomica.
Non crediate, tuttavia, che questa pietanza verrà consumata interamente: i buongustai mangiano solo l'oliva e il filetto d'acciuga, non costa meno di 500 franchi!
 
Vi sfido a riuscire un patto così.....e soprattutto a mangiare poi solo l'oliva.....!!!!
In qualità di cuoca provetta mi limiterò a leggere il resto del ricettario di quel genio di Dumas, mangiarmi un oliva e bere un ottimo calice di Chemin dese Papes, annata 2015, dall'intenso colore rubino, dall'aroma di frutti rossi, fragole con note speziate.
 
 
Nel ricettario sono incuse balene, razze, squali, baku (che immagino ognuno i voi sappia cos'è) e anche la tartaruga ..... piango e non posso continuare a leggere!
 
 

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