"Dov'è la mia felicità, l'hai vista qui in giro? Si nasconde sotto il letto?"(Jon Kalman Stefansson)

L'amore molesto di Elena Ferrante

Spaccavento, Italia.
 
 
Un giorno scoprirò chi è Elena Ferrante :-) chi mi aiuta a cercarla?!?!?
 
   L'amore molesto. Una donna muore per annegamento. E' una madre. E' una moglie. Una ex moglie di un marito geloso nel sud d'Italia.
   E' la figlia a ripercorrere la vita della madre, prima è la condivisione di uno stesso tetto famigliare, il papà, la mamma e tre figlie. Poi è la gelosia del marito, poi quella tragica morbosità di cercare la direzione dello sguardo della moglie fino a spegnerne ogni naturalezza di espressione, infine sono le botte.
   Ma tanto nel libro quanto nella realtà dei giorni nostri la traduzione è che la donna è solo una puttana. In merito a questo ho solo due pensieri:
1. ci saranno anche le donne zoccole ma se la donna con cui stai è una stronza la lasci, PUNTO!!!!!!
2. La gelosia non è una forma di amore, almeno non la gelosia morbosa, quella che non ti permettere di essere la persona spontanea che sei, di ridere, scherzare, parlare, vestirti liberamente senza subire conseguenze senza senso dalla persona che dice di amati, quella gelosia morbosa è solo una terribile malattia che deve essere curata.
   Non ci sono scuse che tengono, le botte non devono esserci MAI, capito MAIIIIII, esiste la comunicazione, esiste la comprensione, chiedere aiuto, ma la violenza NO, basta, capito BASTAAAAAAAAAAAAA.
   Elena Ferrante riesce a descrivere i sentimenti e le sensazioni che quella donna è costretta a subire attraverso la voce di un'altra donna, una figlia anche lei cresciuta con traumi, rancori e insoddisfazioni. Una scrittura semplice ma diretta, immediata che arriva dritta al punto, dritta al centro delle riflessioni.
   Se non amate la persona con qui state non abbiate paura di restar soli, il mondo è grandissimo, vivete, aprite le porte del cuore, aiutate gli altri, fate una passeggiata, coltivate i vostri hobby ma non buttate in una tomba un altra vita, non chiudete un altro in una prigione, state chiudendo anche voi in quel deserto emozionale, non ha nessun senso.
   Respirate, respirate profondamente e a lungo, lasciate sciogliere la rabbia, lasciate spazio ad un altro modo di vedere le cose, vivete e lasciate vivere. GRAZIE.
  
 
 
 

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