"Dov'è la mia felicità, l'hai vista qui in giro? Si nasconde sotto il letto?"(Jon Kalman Stefansson)

L'ultimo melograno di Bachtyar Ali

Iraq, Medio Oriente.

   Muzafari Subhdam è uscito dalla prigione nel deserto dopo ventun anni di detenzione.
Ha imparato ad ascoltare tutte le sfumature della sabbia e a dimenticare tutto il resto, semplice sopravvivenza.
Una cosa sola non ha dimenticato, Seriasi, suo figlio. Quando è stato incarcerato suo figlio era ancora piccolo ma ora è un uomo.
   E' un uomo che aveva un cuore di vetro, viveva in una casa tutta di vetro per poter vedere i segreti delle persone, il suo cuore era fragile, terribilmente fragile.
E' un uomo che è stato anch'egli incarcerato, non potrà mai più uscire dalla sua prigione, potranno solo sentirsi attraverso delle cassette registrate.
E' un uomo che è stato devastato da un incendio e forse in Europa lo potranno salvare.
Muzafari credeva di avere uno solo figlio ma seguirà le tracce di diversi Seriasi.
E' la storia di un popolo perennemente in guerra che Bachtyar Ali con maestria racconta attraverso un alternanza di passaggi crudi e fiabeschi. Non c'è solo una chiave di lettura per questo romanzo è necessario soffermarsi, conoscere, comprendere e riflettere.
 
 
Bachtyar Ali è nato nel 1966 nel Kurdistan iracheno. E' il più amato autore curdo, è un poeta, romanziere e saggista.
Dal 1998 vive a Colonia, in Germania, quando possibile torna nel suo paese d'origine dove vive la madre.
Tantissime le sue esperienze di vita, incredibile la sua forza, il suo coraggio e la sua determinazione.
 
 
 
Dall'incontro al festivaletteratura di Mantova
"La poesia è la forma più antica di arte"
 

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